Paolo
Maggiani
Paolo Maggiani
(Carrara, 1964) è stimato e apprezzato per la sua fotografia attenta
all’analisi dei particolari che sfuggono all’occhio; attraverso personali
inquadrature e prospettive, mette in risalto le forme, i colori e i loro
contrasti e/o armonie. Egli è attento alle vicende umane che da sempre
accompagnano gli uomini apuani in stretta simbiosi con il paesaggio dintorno e
le peculiari cave di marmo. Con la sua paziente presenza riesce a cogliere le
sfumature degli scenari naturali e urbani e il loro rapido modificarsi causato
dall’evolversi della luce nel ciclo diurno e stagionale. Egli riesce a
impressionare sulla pellicola complicati bilanci di colore nel tramonto o
nell’alba, nel passaggio dal regno del sole a quello della luna o viceversa.
V’è nelle sue fotografie un qualcosa di primordiale e di essenziale che rivela
l’essere più profondo delle cose, conferendogli una vera e propria vita
specifica e un valore inestimabile; dalle sue visioni prospettiche viene messa
in risalto la relazione che le lega, facendo apparire in un tutt’uno armonioso
il mondo che siamo soliti vedere come disarticolato, integrando tra loro lavoro
umano e natura.
Ha realizzato mostre personali di successo, tra le quali si
citano “Immaginariamente-Cave Apuane” (2007), “Cielo indiviso” (2008-2009),
“Angeli in volo” (2010), “Porto di Carrara: memorie e presente” (2011-2012),
“Vita di Marmo” (2013); ha inoltre partecipato a mostre collettive. Per le
Edizioni L’Arca Felice ha illustrato l’antologia poetica “Quanti di poesia.
Nelle forme la cifra nascosta di una scrittura straordinaria” e la raccolta
poetica “Angeli in volo”, da cui l’omonima mostra.
Il suo percorso artistico, espresso nelle mostre e nelle
pubblicazioni di libri, è caratterizzato dall’essere spesso condiviso con il
fratello Roberto Maggiani, che da molti anni si occupa di poesia e in
particolare del rapporto tra poesia e scienza; così che nei progetti
fotografici, mostre e libri si assiste ad un’integrazione tra fotografia e
poesia. Il fratello Roberto Maggiani è uno degli ideatori e fondatore, della
rivista letteraria libera on line www.larecherche.it di cui è coordinatore di
Redazione, e per la quale cura la collana di eBook “Libri liberi”; ha
pubblicato raccolte di poesie ed antologie.
Web: www.paolomaggiani.it
E-mail: paolo.maggiani@archivio-foto.it
Via Alfio Maggiani, 134
54033 Marina di Carrara (MS)
Cell. +39 3280189464
LIBRI
“Marmo in Guerra” (Edizioni La Grafica Pisana, 2014)
Fotografie di Paolo Maggiani Poesie di Roberto Maggiani
Patrocini: A.N.P.I. Massa-Carrara, Comune di Carrara, Comune
di Pietrasanta, Comune di Seravezza, Archivi della Resistenza – Circ. E.
Bassignani
“Vita di Marmo” (LaRecherche.it, 2013)
Fotografie di Paolo Maggiani Liriche di Roberto Maggiani
Patrocini: Comune di Carrara, Associazione Culturale Italia
Nostra Onlus
Libri
Collettivi
“17 Marzo 2011 Una giornata Italiana Passione Italia” – 150°
anniversario dell’Unità d’Italia” Catalogo mostra nazionale (Fiaf, 2011)
“17 Marzo 2011 Una giornata Italiana Passione Italia” – 150°
anniversario dell’Unità d’Italia” Catalogo mostre locali (Fiaf, 2011)
Illustrazione
di Libri
“Quanti di poesia - Nelle forme la
cifra nascosta di una scrittura straordinaria”.
A cura di Roberto Maggiani - Fotografie di Paolo Maggiani
Edizioni L’Arca Felice, Salerno, 2011
Libro a tiratura limitata (399 esemplari numerati a mano).
N. 32 della collana "Coincidenze" a cura di Mario
Fresa
“Angeli in volo”
L'Arca Felice. Edizioni di arte, poesia e filosofia –
Salerno, 2010
L'opera viene proposta agli amatori in 199 esemplari numerati a mano.
N. 15 della collana "Coincidenze"
Fuori testo, a rotazione, 13 singole fotografie di Paolo
Maggiani.
Illustrazione
di copertine
TuttoCittà della provincia di PISA
Ed. Seat-Pagine Gialle, 2011
Concorso Passione Italia – Fiaf, ed. 2010: “Novapolis – I
nuovi luoghi della tua città”
Con la foto: “Teatro del silenzio”
PagineGialle della provincia di LUCCA
Ed. Seat-Pagine Gialle, 2011
Concorso Passione Italia – Fiaf, ed. 2010: “ArticoloUno – La Repubblica fondata sul lavoro”
Con la foto: “L’ammaestratore”
PagineBianche della provincia di MASSA-CARRARA
Ed. Seat-Pagine Gialle, 2012
Concorso Passione Italia – Fiaf, ed. 2011: “Piccoli borghi e
rioni d’Italia – Piccoli mondi a noi vicini”
Con la foto: “Colonnata”
MOSTRE
PERSONALI
“Marmo in Guerra” (2014);
17
stampe fotografiche fine-art, formato 30x40 cm, cornice 34x44 cm.
2014, giugno-agosto, Carrara Centro, evento Marble Weeks
2014, Palazzo Corsi
Patrocini: Comune di Carrara, Archivi della Resistenza –
Circ. E. Bassignani
“Vita di Marmo” (2013);
15
stampe fotografiche fine-art, formato 50x70 cm, cornice 70x100.
2013, giugno-settembre, Carrara Centro, evento Marble Weeks
2013, Palazzo Corsi
Patrocini:
Comune di Carrara
“Porto di Carrara: memorie e presente” (Replica 2012)
Edizione
con solo mie foto per un totale di 50 stampe fotografiche, formato 30x40 cm,
pannelli 50x50.
2012, 21 set – 07 ott, Marina di Carrara, sala convegni
dell'Autorità Portuale, Replica ampliata con l’aggiunta di immagini inedite.
Patrocini: Fiaf
(Passione Italia), Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Porth Authority
Carrara, Comune di Carrara
“Porto di Carrara: memorie e presente” (2011)
17 marzo 2011 - 150° dell’Unità d’Italia – Una giornata
italiana – Progetto fotografico collettivo
Tre
fotografi per 60 stampe fotografiche totali, formato 30x40 cm, pannelli 50x50.
2011, 17 set – 02 nov, Marina di Carrara, sala convegni
dell'Autorità Portuale
“Quanti di poesia” (2011)
20
stampe fotografiche colore + 8 B/N, formato 30x40 cm, su pannelli 50x50.
2011, Palazzo Binelli - Carrara
esposizione delle stampe delle fotografie inserite
nell’omonima antologia a cura di Roberto Maggiani, Edizioni L’Arca
Felice, Salerno
“Angeli in volo” (2010)
13
stampe fotografiche su pannello rigido, formato 70x100 cm
2010, 02 mag – 16 mag, Carrara, Battistero del Duomo
Patrocini: Fiaf
(patr.), Comune di Carrara
“Umile e Nobile Marmo” ... in immagini e poesia (2009)
15
stampe fotografiche fine-art, formato 50x70 cm, cornice 70x100.
2009, 13 dic – 27 dic, Nicola di Ortonovo (SP), Centro
Culturale “Almo Cervia”
Patrocini: Fiaf,
Comune di Ortonovo, ItaliaNostra Sez.Apuolunense “L.Biso”
“Cielo indiviso” (2008)
13
stampe fotografiche fine-art, formato 50x70 cm, cornice 70x100.
2008, 20 lug – 3 ago, Carrara, P.za Accademia 1 – Sala
esposizioni della Circoscrizione 1
Patrocini: Fiaf,
Comune di Carrara
2009, 21 febbraio - 9 marzo, Marina di Massa, Apt
Massa-Carrara - Sala espozioni di Villa Cuturi
Patrocini: Agenzia per il turismo di Massa-Carrara
“Immaginariamente-Cave Apuane” (2007)
15
stampe fotografiche fine-art, formato 50x70 cm, cornice 70x100.
2007, 12 ago – 26 ago, Carrara, P.za Accademia 1
Patrocini: Comune di Carrara
2007, 10 nov – 9 dic, Sarzana, Associazione Culturale
Progetto Uomo
“Tra cave e antichi strumenti di cava: le tracce dell’uomo” (2005)
22
stampe fotografiche formato 30x40 cm
Mostra e convegni a tema organizzati da Marco Biagini del
Club Unesco Massa e Carrara
2005, 30 ago – 15 sett, Marina di Carrara, Arena Paradiso
Patrocini:
Provincia di Massa e Carrara, Comune di Carrara, Club Unesco Massa e Carrara
MOSTRE
COLLETTIVE
“Tra viaggio e natura”, curatore Carlo Ciappi
2013, 30 nov – 8 dic, Firenze, Limonaia di Villa Strozzi
Con 11 stampe 50x70cm, cornice 100x70cm di “Vita di Marmo”
“Toscanità”
2012-2013, mostra itinerante, partita dalla Limonaia di
Villa Strozzi a Firenze con un’esposizione durata dal 24 nov al 02 dic 2012, ha toccato tutte le provincie toscane.
Con una foto per la prov. LU – Tema “Il lavoro”
“Riomagno – La sagra della fotografia”
2012, Riomagno – Seravezza, LU
Con due nuovi progetti: “Il Senso della Vita” e “Spirito
Apuano”, 18 stampe 30x40 cm in totale
“Riomagno – La sagra della fotografia”
2011, Riomagno – Seravezza, LU
Con le foto di “Angeli in Volo”
“Marmo”
2011, 29 gen – 3 apr, Seravezza – LU, Museo del Lavoro e
delle Tradizioni - Palazzo Mediceo
Mostra Fotografica collettiva del circolo fotografico
“L’Altissimo”
“Esperienze 2010”
2011, 29 gen – 3 apr, Seravezza – LU, Birreria “La casa sul
fiume”
Con tre stampe 30x40 cm, scelte tra gli allievi dei workshop
di Serravezza fotografia 2010
“Collettiva Altissimo”
2010, galleria in Seravezza
Con trittico, titolo “Porto”
“Terre Nuove di Fotografia”, curatore Antonio Manta
Collettiva
Fotografica della Festa Del Perdono
2008, dal 30 ago
al 07 set, Terranuova Bracciolini (AR) Toscana, Sala consigliare di Palazzo
Concini
Con le foto di
“Cielo Indiviso”
“Un mare di silenzio”
2009, 4 apr – 3 magg, Seravezza – LU, Chiesa SS. Annunziata
– Misericordia di Seravezza
Con due stampe 30x40 cm
Mostra Fotografica collettiva del circolo fotografico
“L’Altissimo”
CITAZIONI
Paolo Maggiani è fotografo carrarese, stimato e apprezzato
per la sua fotografia attenta all’analisi dei particolari che sfuggono
all’occhio; attraverso personali inquadrature e prospettive, mette in risalto
le forme, i colori e i loro contrasti e/o armonie. Egli è attento alle vicende
umane che da sempre accompagnano gli uomini apuani in stretta simbiosi con il
paesaggio dintorno e le peculiari cave di marmo. Con la sua paziente presenza
riesce a cogliere le sfumature degli scenari naturali e urbani e il loro rapido
modificarsi causato dall’evolversi della luce nel ciclo diurno e stagionale. Egli
riesce a impressionare sulla pellicola complicati bilanci di colore nel tramonto
o nell’alba, nel passaggio dal regno del sole a quello della luna o viceversa.
V’è nelle sue fotografie un qualcosa di primordiale e di essenziale che rivela l’essere
più profondo delle cose, conferendogli una vera e propria vita specifica e un
valore inestimabile; dalle sue visioni prospettiche viene messa in risalto la
relazione che le lega, facendo apparire in un tutt’uno armonioso il mondo che
siamo soliti vedere come disarticolato, integrando tra loro lavoro umano e
natura.
A
cura di Roberto Maggiani
Osservando le fotografie di Paolo Maggiani ho una duplice,
forte sensazione, sono antiche e moderne.
Antiche nel senso che riproducono situazioni di sempre,
spettacoli che la natura ci offre instancabilmente e da sempre sono fonte di
ispirazione per le più diverse forme d'arte.
Eppure sono anche moderne, per la luce particolare che le
attraversa, calda e rassicurante,una luce che sembra volerci accompagnare più
in la di dove si posano i nostri occhi. Solo in apparenza sono prive di
elemento umano, perché lì dentro ci siamo noi, sospesi tra gli alberi, leggeri
nel cielo o accarezzati da quel mare.
Ecco, la modernità ci ha dato strumenti utili per ottenere
tutto questo, ma solo una sensibilità antica poteva restituirci un risultato
così completo.
Questo è il bello delle fotografie di Paolo, perché così
siamo noi, un intreccio dei due elementi che ci accompagna per tutta la vita.
Antico e Moderno e l'uno senza l'altro non ci darebbe la
giusta luce.
A
cura di Marella
Mancini
Redazione
de “L’espresso” – Ricerca fotografica
“Un’astratta
realtà”
Di norma, le recensioni di libri di poesia riguardano
soprattutto i testi, sicché alle immagini che spesso li accompagnano viene
riservata, al massimo, una citazione finale. Questo breve scritto va in
direzione opposta, evitando, per precisa scelta, qualunque cenno ai versi.
L’antologia Quanti di poesia contiene numerosi “Scatti fotografici” di Paolo Maggiani.
Nella raffinata sequenza di tavole, raffiguranti, per lo più, porzioni di
pareti rocciose, si assiste al passaggio da un enigmatico naturalismo a una
sorta di estremo realismo (primissimi piani, ad esempio alle pagine 10 e 38)
sconfinante nell’astratto. Non siamo di fronte a un comune gioco
dell’ingrandimento, fonte d’immediata sorpresa e, alla lunga, di noia, siamo,
piuttosto, invitati a esplorare aspetti inediti. Dico “invitati a esplorare”,
perché siffatte immagini non promuovono certo l’inerzia. Esse attirano, come
magneti irraggiungibili, non per offrire piacevolezze o sorprese, bensì per
indurre a percorrere un infinito itinerario. La figura resta ferma, ma lo
sguardo non riesce ad acquietarsi. Una sorta d’urgenza investigativa quasi
costringe l’occhio a perlustrare quelle faglie, quei segmenti anche minimi,
quegli avvincenti mutamenti di luce e di colore. Un’energia primordiale e
assieme avveniristica emana da articolazioni di segni che paiono ripercorrere
di un fiato tutta la storia e, soffermandosi appena sul presente, volgersi al
futuro per via d’intensi, emozionanti richiami. Talune forme incombono, intimoriscono,
ma avvertiamo che anche in virtù del loro persistere l’esistenza è possibile.
Forse in quelle immagini riconosciamo non univoci lineamenti della nostra
natura? Forse in quei tratti minerali scopriamo tendenze ostili e protettive,
drammatiche e incantevoli? Senza dubbio. E poi, come non ammirare la capacità
dell’autore di offrire in maniera diretta, senza indugi o riserve, affascinanti
“Scatti” ricchi di possibili sviluppi? Qualcosa di efficacemente espressivo è
presente in queste pietrose fattezze che appaiono estranee quanto complici,
ignote quanto conosciute. Le rocce, ovviamente, nulla dicono: è l’artista a
farle parlare (cioè ad aprire la via non di una vera e propria
grammatica, ma di un peculiare criterio di senso) e, con partecipe sapienza, a
consentire loro di emergere non soltanto quali oggetti osservabili, ma quali
vere e proprie fisionomie, fino a sconfinare in un’astrattezza davvero vivida.
E poetica, senz’altro, secondo le cadenze di un elegante bianco e nero che non abbandona mai l’osservatore coinvolgendolo in un’appassionante
ricerca.
Marco
Furia sulla fotografia di Paolo Maggiani ad illustrazione di “Quanti di poesia”, antologia a cura di Roberto Maggiani,
Edizioni L’Arca Felice, Salerno, 2011
“il
connubio poeta-fotografo”
Questo libro fotografico, a mio parere, non fa parte dei
classici che hanno rappresentato, seppur in maniera suggestiva, le nostre cave
ed il lavoro, è una descrizione “lirica” fotografica “punteggiata” da poesie.
I fratelli Paolo, il Fotografo, e Roberto, il Poeta, hanno
unito le loro arti per renderci partecipi nel “gustare” il nostro paesaggio
unico al mondo, ispirati dalla voglia di “scavare”, con i loro sentimenti, nel
mix di paesaggi e testimonianze del duro lavoro, attraverso i vecchi e nuovi
mezzi di estrazione e di trasporto del nostro prezioso marmo che raggiungerà i
luoghi più lontani del mondo.
Il percorso proposto è molto suggestivo, pieno di emozioni
e nonostante la rara presenza umana la si avverte comunque in tutte le
immagini: dalle ferite inflitte alla montagna, ai paesi ed ai piazzali di cava
ed il titolo “Vita di Marmo” lo conferma.
E’ d’uso dire che un’immagine vale più di mille parole ma,
in questo caso, il connubio poeta-fotografo si intreccia, armonizzandosi in
una giusta soluzione espressiva che conduce il lettore nell’emozione contenuta
in ogni immagine.
Un elogio quindi a Paolo per le fotografie che, in molti
casi, propongono “insolite” inquadrature che, certamente, hanno stimolato la
sensibilità del Poeta Roberto per descrivere le vibranti sensazioni; due autori
comunque ispirati dal contatto quotidiano con il paesaggio, i lavoratori delle
cave e del mare.
In qualità di Delegato Provinciale Fiaf ringrazio Paolo per
il contributo che dà alla fotografia nella nostra città ed alla valorizzazione
del territorio.
A
cura di Ennio Biggi
Delegato
provinciale Fiaf
Presidente
Circolo Fotografico Apuano
“…
E se mio frate antevedesse”
Dante, Paradiso c. VIII
Leggere la silloge poetica contenuta in “Vita di marmo”,
ammirare le fotografie che segnano il percorso di una scalata dove il candore
impera e la caverna accoglie col suo manto grigio, coinvolge non poco il
lettore nato ad altre latitudini, proprio come lo scrivente. Due fratelli:
Roberto e Paolo Maggiani, Paolo osservatore e catturatore di immagini di una
vita apparentemente silente se osservata dal piede del bianco monte, Roberto
non traguardatore di immagini con l’occhio vitreo di un obiettivo fotografico,
ma fotografando con l’occhio invisibile dell’anima poetica il cui vedere è il
sentire la vita, quella di marmo, appunto, che passa, travolge, sforna pane,
consuma la montagna e trasforma ogni giorno il suo aspetto. La simbiosi
artistica ed espressiva di questi due fratelli in due distinte qualità, la
poesia e la fotografia, è semplicemente impressionante e, da come dimostra
quanto prodotto in questa pubblicazione, veramente simili e con un concetto
altrettanto simile davanti al bello, al dramma, alla realtà dei nostri tempi
dimostrando che l’amore, la severità di osservazione per quel magico candore
sono sentimenti sinceri. Prendendo spunto da Dante viene da chiedersi chi, dei
due, veda o senta prima il fatto, la scena, il sentire scatenante una lirica o
lo scatto fotografico, non è certo una gara, ma la constatazione che quando dal
basso guarda su, colui che qui è nato, la mente innesca le memorie, le storie e
le riaccende nel caleidoscopio dei racconti dei “Vecchi”, scrigni proprio di
memorie, le lega al proprio vissuto, guarda in basso verso il figlio e le
trasmette guardando insieme ancora una volta la vetta, prima di un silenzio,
uno di quelli che si osservano davanti a qualcosa di maestosamente grande.
La dedica del libro è la conferma del bisogno a continuare
la tradizione ad amare la vita del marmo, è rivolta al piccolo Pietro che ama
le ruspe e ne ha timore allo stesso tempo, ma chi l’ha composta si è anche
guardato dentro accorgendosi di avere, in fondo, lo stesso timore perché la
“Ruspa” ha grandi ruote, braccia possenti e forti, sulle fiancate ha scritte di
produttori lontani dai nomi poco in sintonia con i luoghi dove profondono le
loro energie devastanti. Un poeta moderno, com’è Roberto Maggiani, non può che
constatare quanto avviene ogni giorno lassù dove si ode il fragore di sorde
esplosioni, polvere e acqua raccontando storie quotidiane, ogni giorno di nuove
e, proprio una lirica incontrata nel libro nel suo finale recita: “…ed è là che
avviene la contesa: / la macchia rossa sul marmo / è sangue del popolo apuano”,
ecco apparire il vanto, l’orgoglio di appartenere a un Popolo di gente forte e
schietta come quella rappresentata nel film di Fabio Wuytack dal titolo: “Made
in Italy”. La ruota del tempo si accompagna alle ruote delle macchine
operatrici nel loro diuturno e frenetico valzer, ma si sposa pure con un’altra
ruota che poi è lo stemma, forse è meglio definirlo simbolo, di Carrara.
Ancora, in due distinte pagine, incontriamo l’amalgama intellettuale della
fotografia e della poesia circa la rappresentazione della ruota fatta dai
nostri due artisti rappresentandola inserita in una balaustra/parapetto di un
sentiero e Paolo ne offre una suggestiva visione invernale del sito assopito
dall’algido clima, ma lo fa anche rappresentando la stessa con un’ombra ripresa
in maniera da formare una, chiaramente effimera, composizione architettonica
capace di indicare, con le sue triangolazioni, la via per il raggiungimento di
quella “Fortitudo mea in rota” di cui al precitato simbolo. Roberto Maggiani,
in queste due pagine, riserva alla ruota una diversa visione creando un’ulteriore
personale immagine della ruota fotografata dal fratello recitando: “… La mia
forza è nella ruota – / e il Cielo, che da sempre conosce e segue / le fatiche
degli uomini apuani / ha saputo elargire grazie / pur tra inenarrabili
imprecazioni.” Ancora una volta la lirica ci porta al particolare rapporto tra
la montagna e la sua Gente, quella che magari passa indifferente, come le foto
del nostro fotografo raccontano, sotto possenti figure marmoree di grande
emozionalità come la Venere fotografata nel suo candore da Paolo Maggiani
accompagnata dalla lirica a lei dedicata, una sorta di canzone riflessione
sulla bellezza di “…Una Venere candida / che pare più stanca / che sensuale.”
nell’atto di denudarsi.
Denudarsi, proprio come fa ogni giorno la montagna fotografata,
con tecnica e devozione al soggetto da Paolo Maggiani, quindi alle belle
immagini di grande icasticità si legge, accanto, una poesia ispirata da “Quel
gioiello” incastonato con violenza proprio alle sommità che recita: “…e a
deportare i preziosi Bianchi / dalla città invisibile.”. Giunge alla mente
l’eco di una vecchia canzone cantata da Milly in cui parlava di un effetto
prodotto da questa “Deportazione”: il Duomo di Milano che il paroliere definiva
“… Una cava di marmo / vestita da sposa.”.
Raggiungono mete molto interiori le immagini fotografiche e
quelle dell’anima contenute in questo libro, nato dall’incontro tra poesia e
fotografia, fatto di fotodocumentazione e di poesia realistica fatta anche di
riflessione pragmatica, ma senza mai abbandonare i crismi più veri della
poesia.
Le immagini scorrono sul bianco delle pagine e raccontano,
lo fanno a quanti sanno ancora soffermarsi a guardare perché ne hanno reale
bisogno, a coloro la cui vita è di marmo, a quanti nel loro guardare sanno
vedere, scoprire le carie di una montagna che cambia ogni giorno, sono quelle
immagini prodotte senza vincoli e scevre da condizionamenti a parlare, usando
un linguaggio semplice come l’artista sa fare perché il mondo ne possa godere e
capire, impiegando un lessico semplice per un accorato racconto.
A
cura di Carlo Ciappi (Docente e lettore Fiaf) – tratto dal libro “Vita di
Marmo”, 2013
LINK
Il mio sito personale è www.paolomaggiani.it
Mie foto sono esposte in www.archivio-foto.it
Pubblico eventi, notizie e articoli sul blog: paesaggiapuolunensi.blogspot.it
- blog di fotografia, cultura e ambiente
Con mie foto ho partecipato alla formazione dell’Archivio
Fotografico della Regione Toscana
http://web.rete.toscana.it/archiviofotografico/